venerdì 5 novembre 2010

Ricetta Biologico-Vegetariana Gnocchi alla Zucca

Salve amici, sono tornato da voi e approfitto di Halloween per proporvi una ricetta a base di Zucca.

La ricetta è per 4 persone.

INGREDIENTI:600 gr. zucca già pulita, 250 gr. farina 00, 1 uovo q.b. sale, 100 gr. parmigiano

Preparazione:
Tagliare la zucca a pezzi, avvolgerla nella carta argentata e cuocerla in forno per 35 minuti alla temperatura di 180°C.
Trascorso questo tempo, eliminare la buccia e schiacciare con una forchetta la polpa.
Disporre la farina a fontana, porre nel centro la zucca, il parmigiano, l'uovo, il sale e il pepe. Lavorare fino ad ottenere un composto cremoso, se necessario, se non lo trovate abbastanza denso, aggiungere un po' di farina.
Portare ad ebollizione acqua salata, aiutandovi con due cucchiaini, formare degli gnocchi, della dimensione che preferite, che immergerete direttamente nell'acqua bollente.
Togliere gli gnocchi con la schiuma quando verranno a galla e tenerli in caldo.

Vi ricordo che gustare un piatto a base di zucca e di prodotti autunnali a ridosso di Halloween non è solo buona abitudine, ma diventa anche un rito per festeggiare
gli antichi Celti che iniziavano il loro Anno Nuovo il 1° Novembre, celebrando ogni anno la fine della "stagione calda" e l’inizio della "stagione di Tenebra e Freddo".

Questa ricorrenza era la più importante celebrazione: la notte tra il 31 ottobre e il 1° Novembre Oìche Shamhna era il momento più solenne di tutto l’anno druidico.

Buona pappa e a presto.
P.S.vi prometto che sarò più presente

mercoledì 4 agosto 2010

Patate nel bidone

Realizzare un Pataorto nel bidone
Anche voi siete amanti delle patate come me? Anche voi amate mangiarle in tutti i modi?
Ecco per voi un modo semplice e soddisfacente per produrvi le patate. Con la realizzazione del vostro Pataorto potrete produrre patate anche sul vostro balcone o terrazzo.
L’occorrente per realizzare il vostro Pataorto è un semplice bidone reperibile nei negozi di bricolage e un po’ di pazienza (non troppa) da dedicare a questo divertentissimo e squisito hobby.
Iniziamo con il preparare l’occorrente:
Bidone
Patate germogliate
Terra o terriccio
1° fase: prendere il bidone forarlo sul fondo e coprire i buchi con dei cocci, proprio come si fa con i vasi per il drenaggio.
2° fase: prendere del terriccio depositarne un po’ sul fondo e mettere a dimora le patate germogliate
3° fase: ricoprire le patate con un sottile strato di terriccio e annaffiare.
Con il passare del tempo vedrete crescere delle piantine verdi molto carine, a quel punto il vostro compito sarà quello di ricoprirle (ogni due settimane circa) di nuovo con uno strato di terriccio, questo sarà il vostro compito finché non si raggiungerà il quasi totale riempimento del bidone. Questo procedimento permette alle piante di crescere sempre di più e produrre più patate man mano che le piantine diventano sempre più grandi. Al termine, dopo circa 4 mesi, basterà rovesciare il bidone e troverete tante patate pronte per essere mangiucchiate.
P.S. più son buone e ricercate le patate germogliate che userete, più saranno buone le patate che usciranno J

mercoledì 14 luglio 2010

Costruire uno stagno

L’importanza della costruzione di ambienti umidi artificiali può favorire il naturale accrescimento di flora e fauna autoctona. Uno stagno artificiale, una volta istauratosi un ecosistema complesso , sarà utile didatticamente per osservare i cambiamenti nel corso delle stagioni e i suoi processi annuali. Uno degli obiettivi consiste nella riproduzione di specie animali sempre meno presenti sul territorio.

La costruzione di uno stagno artificiale inoltre serve da supporto per piccoli uccelli con materiale per la costruzione dei nidi, riproduzione e supporto per anfibi: Rospo comune, Rane, Raganelle, ed è un utilissimo punto di transito per libellule.


Un tempo gli stagni erano più numerosi, l’uomo durante gli ultimi secoli, ha raccolto le acque e ha prosciugato il terreno per poterlo coltivare eliminando zone umide importantissime per gli ecosistemi naturali.
Oggi gli stagni vengono salvati e protetti perché permettono la vita di specie animali e vegetali che altrimenti scomparirebbero.




Come realizzare uno stagno artificiale
La realizzazione di uno stagno artificiale è molto semplice, faticoso, ma semplice. Il primo passo è individuare la zona dove realizzare, deciderne la dimensione e la profondità.

Il passo successivo è armarsi di pazienza, buona volontà e forza per poter scavare il terreno, se avete la possibilità di usare un piccolo escavatore meglio per voi, il mio l’ho realizzato a mano.
Dopo aver creato lo scavo è consigliabile realizzare le pareti interne a gradoni così da poter semplificare la posa in opera del telo impermeabile.
Il telo da posizionare all’interno può essere acquistato in un qualsiasi negozio di bricolage e va sistemato all’interno dello stagno e fissato con delle pietre sia sul fondo che sui gradoni, in modo che il telone aderisca perfettamente alle pareti.
Terminata la posa in opera non vi resterà che riempire lo stagno d’acqua.

L’ultima fase consisterà nell’abbellire i bordi dello stagno con piante, pietre di fiume e legnami.

Nelle foto potete vedere le fasi della realizzazione del mio stagno, nonché alcuni abitanti che lo hanno popolato nel giro di pochissimo tempo.
(Libellula depressa e Rana Esculenta)

Per consigli e richieste sono a vostra disposizione.

sabato 10 luglio 2010

Allevare galline ovaiole

Pollaio
La riuscita di un buon allevamento dipende in gran parte dalla salubrità e dalla buona disposizione di tali fabbricati. Se un pollaio è troppo freddo , le galline non vi fanno le loro deposizioni; se un pollaio è troppo caldo o troppo umido, le galline si troveranno maggiormente esposte a malattie.L’esposizione d'un pollaio dev' essere a levante, con una finestra a tramontana tenuta aperta in estate per rinfrescarne la temperatura interna e chiusa nelle altre stagioni. Questa finestra dev’essere coperta da una grata a maglie piuttosto fitte, così da impedire ai nemici delle galline d’introdursi all’interno del ricovero.

Per quanto è mai possibile, collocare l'ingresso delle galline a circa ( quattro o cinque piedi ) di altezza al di sopra del livello del pavimento, in maniera che la soglia di questo ingresso si trovi al livello dei posatoi. Le galline vi ascenderanno facilmente con l’ aiuto d' una scala.
L'interno dei pollai è fornito di posatoi e di nidi.

I Posatoi
Sono sbarre o travette in legno trasversali da posizionare nei pollai ad una certa altezza dal pavimento affinché il pollame vi possa riposare.

La gallina dorme equilibrata sopra una zampa , tenendo l'altra ripiegata sotto il corpo. In questa posizione si conserva dritta, non così se la traversa è rotonda e liscia, perchè questo uccello domestico non piega le unghie, e non può abbracciare le traverse rotonde.Le pertiche dei posatoi vengono collocate nel verso della larghezza del pollaio, assicurandone le estremità nei muri.

I Nidi
Non è necessario, che i nidi d'un pollaio siano in numero pari a quello delle galline, perchè non depongono tutte nello stesso tempo e perchè è necessaria quasi sempre la vista d'un uovo, per eccitarle alla deposizione.
Nei pollai che sono a pian terreno, questi nidi si collocano ad un metro ed un terzo circa d' altezza al di sopra del pavimento.

Per costruire i nidi delle galline, non bisogna ricorrere a spese particolari, i migliori sono costituiti da semplici cassette usate solitamente per raccogliere la frutta riempite di paglia.


Accessori
Un pollaio ha per accessori: una piccola fossa ripiena di sabbia e di cenere, ove si ravvolgono le galline per liberarsi dagli insetti che le tormentano.Un' altra piccola fossa ripiena di sabbia, perchè le galline possano divertirsi a grattare, a rotolarvisi, e ad esercitarsi sul terreno mobile.
Uno spazio di terra coperto d’erbetta, perchè vi possano pascere e sollazzarsi.
Delle siepi ben folte, o meglio ancora alberi a foglie larghe, che possano dar loro dell' ombra, toglierle alla vista degli uccelli di rapina, meglio se alberi da frutta, gelsi, o sambuchi, le galline ne amano il frutto così da rispettare uno dei principi della permacultura (alimentazione naturale senza intervento umano).
Una mangiatoia dove servire loro mangime naturale, un abbeveratoio per dissetarle ed una bacinella con dell’acqua che le galline possono
utilizzare per rinfrescarsi.

L’alimentazione
La base dell’alimentazione delle galline è costituita da mais e suoi derivati, da farina di soia, da farinaccio di grano duro, cereali, frumento, mais, orzo, avena, segale semi di leguminose, fagioli, lupini, veccia, piselli, semi di soia semi oleosi, semi di girasole.

Possiamo fornire loro anche frutta, pane essiccato ed erba fresca.


Utilità
L’utilità della presenza di galline in permacultura permette, oltre alla produzione di uova, carne, piume e pollina (utilissima come concime), la distruzione di animali nocivi per le piante, scarti e frutta caduta. Se recintate permettono la pulizia da piante infestanti. La stessa pollina può essere utilizzata per alimentare pesci presenti in stagni o acquitrini.

Le immagini si riferiscono al nostro pollaio.


Se invece avete bisogno di un piccolo Pollaio che puo' essere spostato facilmente con poche galline all'interno, o non avete il tempo per realizzarlo... ci sono molti siti che ne vendono alcuni molto carini ed economici. Ad esempio basta cliccare sui banner pubblicitari che trovate all'inizio del blog o su quello laterale, lì trovate alcuni esempi.

domenica 4 luglio 2010

La Permacultura


Amici oggi vi parlerò di un metodo di coltivazione completamente naturale che vale la pena di essere sviluppato anche nel vostro orto.
La Permacultura
L’agricoltura convenzionale è totalmente dipendente dall’apporto di fonti energetiche esterne e basa la sua produzione agricola su colture annuali, destinate esclusivamente al mercato, in cui la terra viene considerata esclusivamente un fattore di produzione. Al contrario, nei sistemi di agricoltura permanente e più in generale in ogni società sostenibile, i bisogni energetici sono soddisfatti dal sistema stesso.
La permacultura implica una società a basso consumo energetico, l’agricoltura tradizionale una società caratterizzata da elevati consumi: uso distruttivo, sfruttamento della terra e dipendenza da fonti esterne di energia fornite principalmente dal terzo mondo (fertilizzanti, proteine, forza lavoro). La terra viene, in questo modo, impoverita dalla sua fertilità a causa della coltivazione intensiva.
La verità è che, quando i bisogni di un sistema non vengono soddisfatti dal sistema stesso, si paga un prezzo molto elevato in termini di consumi energetici e inquinamento.
Se ci sediamo sui gradini della porta di casa e guardiamo fuori, vediamo che davanti a noi c’è tutto quello di cui abbiamo bisogno: sole, vento, esseri umani, acqua, animali e piante; la cooperazione con tutti questi elementi porta all’armonia, la contrapposizione conduce al disastro e al caos.

di Bill Mollison e Reny Mia Slay
L’AGRICOLTURA SINERGICA è un metodo di coltivazione elaborato dall’agricoltrice spagnola Emilia Hazelip. Si basa sul principio, ampiamente dimostrato dai più aggiornati studi microbiologici, che, mentre la terra fa crescere le piante, le piante creano suolo fertile attraverso i propri «essudati radicali», i residui organici che lasciano e la loro attività chimica, insieme a microrganismi, batteri, funghi e lombrichi.
I prodotti ottenuti con questa pratica hanno una diversa qualità, un diverso sapore, una diversa energia e una maggiore resistenza agli agenti che portano malattie. Attraverso questo modo di coltivare viene restituito alla terra, in termini energetici, più di quanto si prende, promuovendo i meccanismi di autofertilità del suolo e facendo dell’agricoltura un’attività umana sostenibile.
L’agricoltura, la programmazione delle colture, dunque, può essere praticata rispettando gli organismi viventi che si trovano naturalmente nel suolo e che ne costituiscono la base della fertilità. Per questo nell’agricoltura sinergica si coltivano insieme piante annuali e perenni, senza ricorrere ad aratura né a concimazione, usando una copertura organica permanente e promuovendo i meccanismi naturali di autoareazione e autofertilizzazione che la terra mette spontaneamente in atto.
Emilia Hazelip – agricoltrice spagnola e insegnante di Agricoltura Sinergica – ha ideato il metodo rivoluzionario dell’agricoltura sinergica, adattando alle condizioni climatiche, colturali e culturali europee – i principi dell’Agricoltura Naturale di Masanobu Fukuoka.

Nell'immagine sottostante un esempio di orto sinergico realizzato da me e mia cugina.

giovedì 1 luglio 2010

Allevamento Cavia Peruviana


Una della passioni che accomuna gli esseri umani è la cura e l’accudimento di un animale.
Oggi vi faccio conoscere uno degli animali più amati e forse meno conosciuti da noi amanti dei cuccioli. L’animaletto in questione è la Cavia Peruviana o Porcellino d’India.
Nelle nostre case è sempre più frequente la presenza di un animale da compagnia, ma spesso chi abita in condomini o palazzi non può permettersi cani o gatti, per motivi di regolamenti condominiali oppure per motivi di spazio.
La Cavia Peruviana è un animale esotico, un piccolo roditore che ha il pregio di regalare tante soddisfazioni in rapporto all’impegno impiegato. E’ un animale molto docile e il suo allevamento non impone grossi sforzi economici, è indipendente, ma allo stesso tempo adora la presenza dell’uomo e ama moltissimo le coccole. Dopo poco tempo stringe un forte legame con il padrone imparando perfino a riconoscerlo e a salutarlo tramite dei piccoli versi. Alla stregua di un cane o un gatto può essere toccato, accarezzato e preso in braccio, si adatta velocemente all’odore del suo padrone, meno ai rumori forti e a scatti improvvisi. Questo roditore, infatti, è molto timido e pauroso, non ama stare in zone molto trafficate o rumorose.
Soprattutto per i primi periodi, una volta acquistata una Cavia è preferibile nei suoi confronti un approccio molto delicato e prolungato nel tempo, in questo modo e magari con una bella carotina o un peperone rosso (di cui sono ghiottissime), l’animaletto diverrà presto il vostro migliore amico.


Allevamento:

La gabbia più adatta per ospitare una cavia deve avere le seguenti misure minime: cm 60×30x40, ma, compatibilmente con lo spazio, è consigliabile acquistare una gabbia il più grande possibile. L’ideale sarebbe comprare i bauli in plastica, quelli colorati usati per riporre abiti nell’armadio, sono comodi, economici, lavabili e si spostano facilmente, e soprattutto sono senza barriere o griglie.
Come lettiera è consigliabile usare pellet o segatura di legna, perché questo materiale, avendo un alto potere assorbente, garantisce una perfetta pulizia, assicurando un igiene totale e tenendo lontano il cattivo odore.


Alimentazione:

La cavia è un animale erbivoro, il che significa che la sua alimentazione deve comprendere solo frutta e verdura fresca, erba fresca, fieno e, solo occasionalmente, pellet a base di erba. L'alimentazione della cavia deve prevedere un elevato apporto di vitamina C, si consigliano vivamente alimenti che contengano questa vitamina, essenziale per il benessere dei nostri piccoli animali.




Comportamento:

Come già spiegato in precedenza, le cavie sono molto docili, non mordono al contrario dei criceti e riescono ad interagire con l'uomo tramite dei versi e dei movimenti. Il movimento più divertente è il cosidetto "Pop Corning" ovvero quando la cavia si mette a saltellare sgroppando, come fanno i tori quando saltano. E' un comportamento normalissimo e di solito esprime soddisfazione e felicità. Lo si può vedere ad esempio quando gli si da' la verdura fresca, o abbondante fieno.
Importantissimo è anche capire ed interpretare i loro versi o gridolini, per questo vi inserisco il link più esplicatico ed utile che abbia trovato: http://www.tuppambr.demon.co.uk/gpig.htm

Porcellini d'India in permaculturaGrassetto
Sistemati in una gabbia, o meglio lasciati liberi di razzolare e pascolare sono utili per diserbare attorno agli alberi, se lasciati liberi necessitano di una casetta per ripararsi dai predatori.



Questi sono solo dei piccoli accorgimenti per iniziare ad allevare questo tenero e dolce animaletto, per altre curiosità non esitate a contattarmi.


P.S. I nostri amici amano passeggiare e sgranchirsi le gambe, una passeggiatina in casa o nell’erba di un parco sarà a loro molto gradita.


P.P.S Nelle foto potete ammirare le mie caviotte.

lunedì 28 giugno 2010

Compostaggio


Amici lettori eccovi il primo post utile, credo, con il quale aprirò il Blog.
Si parla di rifiuti, quelli che volente o nolente produciamo in quantità industriali ogni giorno. Chiunque di voi, a prescindere da dove abitiate potrà sfruttare questi utili consigli su come utilizzare i rifiuti umidi che escono dalla vostra casa.
Questo porterà benefici alle vostre fioriere, ai vostri vasi, piuttosto che al vostro giardino/orto.
Vi parlerò della mia esperienza e della Mosca Black Soldier colei che probabilmente vi farà compagnia durante questo viaggio verso il compostaggio.

Il compostaggio domestico è un processo naturale che consente di trasformare la sostanza organica presente nei nostri rifiuti organici della cucina e dell’orto o giardino in compost, ovvero in un prodotto utile per fertilizzare la terra.
Esso consente non solo di ridurre la quantità dei rifiuti avviati a smaltimento in

discarica o inceneritore, ma anche di ottenere un ottimo fertilizzante ecologico (compost) per il giardino o orto.
Nel processo di compostaggio la sostanza organica viene aggredita da una miriade di organismi viventi che in varie fasi e in presenza di ossigeno, la decompongono e la mineralizzano, ritrasformandola in vapore acqueo, anidride carbonica e sali minerali che in parte la convertono in eccellente humus.
Tutto questo è possibile realizzarlo anche su un balcone, prendendo le dovute precauzioni servendoci di un bidone o altro contenitore.
Se effettuato all'aperto, in campagna, in giardino, dove il cattivo odore non nuoce ai vicini, dopo qualche tempo faranno la loro comparsa degli esseri utilissimi sia al compostaggio, ma anche alla creazione di biogas, stiamo parlando dell’ Hermetia Illucens, chiamata anche Mosca Black Soldier.

Eccovi di seguito una breve descrizione tratta da Wikipedia.
Quindi se stato facendo il compostaggio e notate una miriade di vermi dentro il materiale organico NON PREOCCUPATEVI!!!


Importanza
Hermetia illucens

Come la generalità dei ditteri saprofagi, gli Stratiomidi sono organismi ecologicamente utili in quanto intervengono nel ciclo del carbonionelle prime fasi della decomposizione della sostanza organica. Larve di stratiomidi sono spesso presenti nei rifiuti organici sottoposti acompostaggio, nel letame, nei liquami. Le larve acquatiche sono invece importanti come organismi bentonici coinvolti nella rete alimentare degli ecosistemi acquatici e partecipano alla costituzione della base alimentare dell’ittiofauna e dell’avifauna delle zone umide.
In merito alle relazioni con l’uomo, nell’ambito della famiglia va citata in particolare l’utilità, in diversi ambiti, della specie Hermetia illucens, nota negli USA con il nome comune di black soldier fly (“mosca soldato nera”). Le larve di questa specie, di origine americana ma divenuta cosmopolita, sono saprofaghe e si rinvengono in svariati substrati organici in decomposizione, fra cui anche i cadaveri deivertebrati. La sua biologia è stata ampiamente studiata, per le implicazioni pratiche, e sono ben noti i tempi di sviluppo dei suoi sei stadi larvali. Gli ambiti di applicazione sono differenti e alcuni di questi hanno, sia pure in prospettiva, importanza non trascurabile per i benefici che si potrebbero trarre sotto il punto di vista economico, ambientale, energetico.
Entomologia forense
Le larve di H. illucens possono essere sfruttate in medicina legale come misuratore cronologico dello stato di decomposizione di un cadavere, al fine di stimare il momento in cui si è verificata la morte di un individuo e ricavare eventuali altre informazioni relative al luogo e alle circostanze del decesso.
Energie alternative
Adulti di H. illucens in accoppiamento.
Nel settore energetico, le larve di H. illucens possono essere sfruttate per la produzione di energia alternativa da biomassa. La tecnologia, messa a punto dalla società americana EcoSystem Corporation, prevede l’impiego delle larve come digestori su biomasse provenienti dagli scarti alimentari e l’estrazione delle riserve lipidiche dallepupe per la produzione di olio additivo per biodiesel. Un impianto sarebbe in grado di fornire una produzione annua di quasi 1800 hl di olio per ogni ettaro di superficie bioreattiva investita, contro i 3,8 hl annui prodotti da una superficie coltivata a soia.


Trattamento dei rifiuti organici

L’estrema voracità e il rapido ciclo di sviluppo delle larve di H. illucens possono essere sfruttati anche per lo smaltimento di rifiuti organici ad alto impatto ambientale, come ad esempio i liquami degli allevamenti zootecnici intensivi, i reflui dell’industria agroalimentare, i rifiuti solidi urbani. Negli ultimi anni, la ricerca pubblica e privata ha ideato sistemi di smaltimento e riciclaggio dei reflui e dei rifiuti solidi basati su biodigestori e impianti di compostaggio che sfruttano allevamenti dello stratiomide per ridurre il volume dei rifiuti a costi relativamente bassi.
I benefici derivanti da una tecnologia di trattamento basata sull’allevamento di H. illucens si possono riassumere nei seguenti punti:
riduzione del volume dei rifiuti, mediamente stimato in un valore del 30-55% in due settimane, secondo le fonti più accreditate;
abbattimento del carico inquinante dei rifiuti (in termini di azoto, fosforo, sostanza organica) e degli odori;
facilità di recupero delle pupe grazie alla particolare etologia della specie;
minore impatto sanitario rispetto ad altri sistemi di digestione basati sull’impiego di ditteri.
Le pupe recuperate e non reimpiegate nel digestore possono essere destinate a cicli produttivi esterni, come ad esempio la produzione di biocarburanti o di mangimi. Il materiale organico trattato può essere destinato all’impiego come fertilizzante e/o al trattamento per la produzione di biogas.
La facilità di recupero delle pupe è un aspetto fondamentale, dal punto di vista tecnico-economico, in quanto non richiede l’impiego di tecnologie di separazione sofisticate. A differenza di altri ditteri, gli stratiomidi si separano spontaneamente dal substrato di crescita allo stadio di prepupa: la larva matura cessa di alimentarsi e passa allo stadio di prepupa migrante abbandonando il sito di crescita per impuparsi in un ambiente più favorevole. Sono perciò sufficienti semplici sistemi di raccolta delle pupe; poiché la fase di pupa dura circa 10 giorni, il materiale può essere raccolto e destinato all’uso previsto prima dello sfarfallamento.
In merito al minore impatto sanitario, va precisato che le possibili obiezioni all’uso di questi sistemi risiedono nella triste fama – associata ai ditteri sensu lato – quali insetti dannosi all’uomo direttamente, come i ditteri ematofagi, o indirettamente, come vettori di agenti patogeni quali ad esempio la mosca domestica, o semplicemente agenti di fastidio, come ad esempio inematoceri che formano sciami danzanti. In realtà, le tecnologie basate sullo stratiomide presentano diversi vantaggi in virtù dell’etologia di questa specie: l’adulto non forma sciami, perciò non crea, ad esempio, i fastidi associati ai voli dei Chironomi; l’adulto non si alimenta e frequenta i substrati putrescenti solo per l’ovideposizione; rispetto ad altri ditteri è anche meno invasivo in quanto non ha l’abitudine di introdursi nelle abitazioni o altre costruzioni. In definitiva, l’impatto igienico-sanitario è dunque virtualmente nullo se confrontato, ad esempio, con quello della mosca domestica. In letteratura sono citati casi di miasi intestinali in regioni tropicali provocate da larve di H. illucens, ma queste si verificano in circostanze estreme che presuppongono l’ingestione accidentale di larve in alimenti mal conservati[20]. Va infine citato il beneficio derivante dalla competizione alimentare delle larve di H. illucens che, occupando la stessa nicchia ecologica dei ditteri saprofagi vettori di agenti patogeni, ne ostacola la proliferazione riducendone l’impatto igienico-sanitario.
Stratiomidi dannosi
I casi di effettiva dannosità degli Stratiomidi sono decisamente limitati per le abitudini alimentari sia delle larve sia degli adulti. Nella famiglia sono tuttavia presenti alcune specie con larve terricole la cui etologia rientra nel comportamento generale dei ditteri fitosaprofagi. Le specie fitofaghe rientrano nella sottofamiglia dei Chiromyzinae e si sviluppano soprattutto a spese delle radici di Graminacee. Fra gli Stratiomidi fitofagi dannosi alle coltivazioni rientra la specie Inopus rubriceps, le cui larve attaccano le radici della canna da zucchero in Australia. I danni causati sono tali da richiedere l’interruzione della coltivazione in atto e l’adozione, a scopo preventivo, di rotazioni colturali a ciclo relativamente lungo.


Materiali che si possono inserire in un contenitore chiamato anche Composter:


- Rami e foglie triturati.
- Erba, possibilmente secca, per evitare che compatti troppo il materiale nel composter.
- Gusci d'uova in modo che vengano decomposti più facilmente.
- Avanzi di cibo cotto in minima quantità
- Avanzi di frutta e verdura, bucce, scarti.
- Fiori secchi.
- Erbacce estirpate dal giardino
- Fondi di tè e caffè.
- Carta, possibilmente grezza e senza stampe

Perchè "Vivere nella Terra di Mezzo"

Salve a tutti! Con immenso piacere mi accingo a presentarvi il mio Blog, o come amo definirlo io "la mia creatura".

L'idea di creare questo Blog è nata una mattina di un caldo giorno di Giugno. Durante una pausa di lavoro quando il frastuono dell'aria condizionata condizionava la mia attenzione, il mio pensiero è andato come spesso accade, verso la pace che si "respira" in campagna dove vivo, e in montagna dove spesso mi reco per ricaricare la mia barra d'energia vitale e proprio mentre ero lì con la mente, ho pensato a quante persone chiuse in un uffico sotto una luce artificiale e tenuti in vita da un polmone anch'esso artificiale che butta fuori aria viziata/condizionata, vorrebbero in realtà essere altrove.

Molte di queste persone vivono di giorno una vita legata ad un ufficio, agli affari, alla finanza, al guadagno e magari smessi gli abiti borghesi, tolte le giacche, le cravatte e i mocassini, vestono i panni del contadino, chi può permetterselo coltivando un piccolo pezzo di terra, altri invece sfogano la loro voglia di viver bene e mangiar bene grazie ai vasi che ha sul balcone della metropoli che lo fagocita.

Per venire incontro a tutte queste persone ho creato questo Blog che avrà, lo spero con tutto il cuore, il compito di darvi alcuni consigli per coltivare le vostre patate sul balcone, o nel vostro orto, per allevare al meglio i vostri animali domestici o da giardino, per curare le vostre piante o semplicemente per staccare un attimo la testa da fatture e computi metrici ed immergrvi nel magico mondo della Terra di Mezzo. La Terra di Mezzo dove si incontrano le vostre vite e le vostre opposte e antitetiche realtà, il vostro orto virtuale dove ognuno può coltivare e far crescere la SUA Terra di Mezzo.
Questo sarà un blog, un libro, un diario, una dispensa, un forum, una chat. Tutto questo grazie soprattutto al vostro aiuto.
Vi abbraccio miei lettori e Benvenuti nella Vostra Terra Di Mezzo.
Francesco.